16 Dicembre 2015 - di Alessia Dulbecco
Concludiamo questo viaggio all’interno delle possibili interconnessioni tra fotografia e formazione portando la nostra analisi su un blog. Si tratta di un prodotto digitale – diversamente dal caso dei due precedenti volumi di Goldin e Bernardini- in cui la fotografia è condotta ad un livello ulteriore: il blog del fotografo Dario Orlandi è strutturato in modo da creare una meta riflessione attorno ai temi del fotografico. Cos’è la fotografia? E’ un contenuto o un contenitore? Come evolve a seconda degli strumenti che si utilizzano? Orlandi si confronta su questi temi e riporta brani di autori che, ben prima, hanno provato a dare alla fotografia un’inquadratura specifica.
La ricerca che il fotografo compie attorno al fotografico assomiglia a quella compiuta – e tutt’ora in corso – dal pedagogico: è una riflessione epistemologica in prima istanza, una sorta di battaglia contro il tempo per definire un oggetto di studio, uno sguardo prevalente attraverso il quale fondarsi e legittimarsi in quanto sapere.

E’ un blog che lascia spazio a domande, quasi come se ogni riflessione – ogni aforisma -conducesse ad un nuovo interrogativo. E’ un blog di chi vuole interrogarsi attorno alla fotografia piuttosto che trovare risposte. Anche in questo il nesso con l’educativo è palese: l’incedere è il medesimo. E’ il tentativo di problematicizzare una questione troppe volte banalizzata, costituisce la necessità di rafforzare il ruolo del fotografo che non è più – e non deve essere solo – colui che da sfogo alla propria creatività, che interpreta in maniera soggettiva le emozioni, ma colui che ha la forza per imporsi nel dibattito contemporaneo attorno a questioni sociali, politiche, culturali.
Il nesso tra fotografia e pedagogia, allora, si rafforza: il fotografico acquisisce complessità, la visione propria della fotografia acquisisce una nuova ragion d’essere espandendosi verso questioni filosofiche, semiotiche e formative.

