19 Dicembre 2014 - di Alessia Dulbecco
Se, ieri, ho voluto portare l’attenzione attorno al volume realizzato e reso gratuitamente disponibile dall’associazione Giulia, oggi vorrei parlarvi di un altro paio di iniziative importanti: la prima è la campagna #giornalismodifferente, proposta da narrazioni differenti, la seconda è la proposta di Scosse per un Natale senza stereotipi .
L’iniziativa di Narrazioni differenti è stata lanciata proprio in occasione del 25 novembre. L’obiettivo è portare l’attenzione attorno alla terminologia impiegata dai giornalisti per raccontare, negli articoli che appaiono sui giornali o nei servizi in tv, il feminicidio e la violenza di genere. Allo scopo le autrici hanno realizzato un breve filmato che raccoglie e denuncia il lessico improprio – a tratti svilente- usato dai media. Oltre al linguaggio si pone grande attenzione alle immagini che vengono scelte per accompagnare l’articolo, la maggior parte delle quali risponde a vecchi stereotipi che vedono la donna come o tentatrice, come colei che ha compartecipato al reato subito, o come vittima da difendere.
L’altra iniziativa, realizzata da Scosse, associazione di promozione sociale con sede in Roma, vede al centro della propria riflessione il mondo dei giocattoli e gli stereotipi che essi, spesso, veicolano. La campagna è stata lanciata nel mese di dicembre, proprio perché è in questo periodo che i genitori, presi dalla smania del regalo perfetto per i propri figli, finiscono spesso per assecondare le strategie di marketing che propongono giochi differenziati rigidamente in base al genere. La campagna vuole sensibilizzare i cittadini attraverso semplici gesti: individuare i giochi che veicolano immagini stereotipate o al contrario quelli che optano per una maggiore libertà dei ruoli (ad esempio i giochi in scatola a carattere scientifico con protagonista una bambina che gioca a fare la “piccola chimica”); apporre sulle confezioni i simboli atti a identificare i giochi “positivi” o “negativi” (utilizzando il logo scaricabile dal sito) e condividere la foto della confezione del giocattolo sui social, proprio per una maggiore diffusione del messaggio.
Credo nell’utilità di entrambe le iniziative ma – considerato anche il periodo prenatalizio – direi che quella di Scosse possa portare a ottimi risultati anche nell’immediato. Il messaggio è molto semplice, facilmente esportabile e potenzialmente recepibile da tutti. Per questo suggerisco a tutti di diffondere il più possibile questa proposta: non sarebbe bello se bambine e bambini trovassero sotto l’albero giocattoli in grado di ampliare le loro possibilità di essere, anziché precluderli in mondi preconfezionati?

