Women taking back the streets: Lorella Zanardo e la ri-educazione all’immaginario televisivo

16 Marzo 2015 - di Alessia Dulbecco

1425591433_10860854_10153185880252053_6405636835980532713_o

Ieri, a Firenze, si è svolta una iniziativa decisamente interessante.

La rete 13febbraio di Pistoia (qui il loro blog) ha voluto organizzare un evento per presentare al pubblico il documentario intitolato “Strade: femminile, plurale” ideato dallo stesso Comitato e diretto e montato dal bravissimo Daniele Lazzara e provare a parlare della presenza femminile nei contesti sociali e nell’immaginario storico e culturale.

Ospite della mattinata è stata Lorella Zanardo, l’autrice del famoso documentario Il corpo delle donne (qui il link se qualcuno lo volesse rivedere).

Il suo intervento è stato, come al solito, illuminante. Lorella ha parlato della presenza femminile nelle strade, nei luoghi e in società andando ben oltre questi argomenti. Ha detto cose non facili e, soprattutto, non retoriche e pertanto – per un paese abituato a fare della retorica il proprio cavallo di battaglia – credo sia stata una mossa a dir poco necessaria.

Per poter dare alla donna la possibilità di “reimpossessarsi delle strade” è necessario prima darle degli strumenti con cui ristabilire la propria identità e, di conseguenza, affacciarsi con una nuova e ritrovata forza nei contesti socio culturali italiani.

L’intervento di Zanardo è stato di una forza e chiarezza espositiva dirompente. Ha accusato una certa parte politica, colpevole di non aver fatto nulla per scardinare i modelli socio-cultuali imposti da Berlusconi attraverso la costruzione di un immaginario televisivo fatto di “Maria De Filippi e Striscia la Notizia. Questa incapacità all’azione si manifesta perfettamente nel “fenomeno Rai”: la rete pubblica italiana si ostina a non voler prendere in considerazione i progetti formativi che Lorella e il suo team portano in giro per l’Italia, soprattutto nelle scuole (infatti, mentre questi hanno attirato l’attenzione di emittenti internazionali quali Al jazeera, BBC, CNN  la Rai non si è mai interessata alla potenzialità del progetto voluto da Zanardo e intitolato “nuovi occhi per la tv”).

Ho apprezzato molto il suo intervento proprio per la schiettezza con cui si è rivolta al pubblico, fatto di donne, di femministe e sicuramente di una certa fede politica. Ha ricordato loro che se è vero che Berlusconi  ha delle colpe innegabili per i trenta anni di totalitarismo dei modelli immaginari e mediatici a cui ci ha sottoposto è vero anche che la sinistra italiana non può considerarsi vittima di questo sfacelo, ma complice.

Ha ricordato che se è vero (come dimostrano i dati Censis) che la percentuale di italiani che guarda la tv sfiora il 98% e se è vero chela quasi totalità di questa percentuale guarda programmi nazional popolari – uomini e donne o i programmi in fascia preserale su italia 1 – è fondamentale operare un lavoro di ri-educazione al’immagine e di decostruzione dell’immaginario che si approcci a queste persone con rispetto. Ha ricordato che gli italiani hanno una dieta mediatica monotematica: la rappresentazione del mondo, per il 98% degli italiani, passa dalla tv. E non da programmi autorevoli ma solo attraverso programmi come pomeriggio cinque.

E, ancora, ha sottolineato l’importanza di operare una nuova educazione all’immagine (ed è in questo contesto che si collocano i suoi interventi nelle scuole) anziché optare per una ben più semplice denigrazione della popolazione che “si nutre” di una certo immaginario socio culturale.

L’intervento di Zanardo ha modificato un certo modo di pensare che prevede sempre la distinzione in buoni e cattivi e ha messo – tutti – davanti alle proprie responsabilità. Perché se vogliamo decostruire l’immaginario dobbiamo, prima, decostruire i preconcetti… di tutti.

, , , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

La felice e violenta vita di Maribel Ziga

Scrivo, leggo e faccio formazione intorno ai temi della violenza di genere, della parità, del contrasto agli stereotipi da ormai una decina d’anni. Quando qualcunə mi chiede di suggerirglə un… Leggi di più »

Femminismi sotto l’albero

Le festività natalizie possono trasformarsi in un’occasione per approfondire temi e letture che durante l’anno siamo costrettə a rimandare perché ahimè il tempo è tiranno. Qui qualche suggerimento, nel caso… Leggi di più »

La rabbia e il genere

Su L’indiscreto potete trovare il mio ultimo articolo, all’interno del quale mi sono occupata di riflettere su una delle emozioni universali (la rabbia, appunto) e su come essa venga interpretata… Leggi di più »

©2025 Alessia Dulbecco. Tutti i diritti risevati. - Design by Luca Minici | Privacy Policy | Cookie Policy