28 Novembre 2016 - di Alessia Dulbecco
Nel mio lavoro di consulente pedagogica vengo spesso contattata da genitori di ragazz* adolescenti, preoccupati dalle condotte dei loro figl*.
Si tratta, spesso, di situazioni complicate in cui i ragazz* sviluppano condotte sicuramente deleterie e in alcuni casi pericolose (l’abuso dell’alcol, la scelta di lasciare la scuola, per dirne alcune).
Quando in consulenza lavoro con questi genitori scopro che in realtà – anche se la situazione si è incancrenita col passaggio dall’infanzia all’adolescenza – i segnali di comportamenti distorti erano già ravvisabili precedentemente.
Spesso però i genitori fanno fatica a riconoscerli come tali, ad individuarne la pericolosità, perché vengono rubricati come semplici gesti per attirare l’attenzione e proprio per questo vengono ignorati.
I bambin* prima e gli adolescent* poi, però, hanno necessità di ricevere attenzione: questo i genitori fanno spesso fatica a comprenderlo. Dare attenzione non significa far crescere futuri adulti egocentrici e incapaci di sorreggere la frustrazione. L’attenzione che i figl* richiedono è, essenzialmente, amore. I genitori invece tendono a sostituirlo con attenzioni pratiche (acquisti, attività varie…).
Scopo del mio lavoro è aiutarli a comprendere quanto l’amore possa aiutare a crescere sani.
Se credi di aver bisogno di un sostegno in questo senso sono a tua disposizione 🙂
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“Lo sta facendo solo per avere attenzione”.
(immagine: web)

