8 Giugno 2015 - di Alessia Dulbecco
….e mentre ascolto, al telegiornale, la voce pomposa di Maroni affermare che – in qualità di governatore della Lombarida – è pronto ad interrompere i finanziamenti che dalla Regione dovrebbero confluire nelle casse dei comuni, ma non di quelli che decidono di contravvenire al suo diktat (“stop accoglienza migranti”). mentre ascolto Toti e Zaia che gli danno credito. Mentre intervistano Salvini che si dichiara favorevole al l’imposizione di Maroni e chiama a raccolta gli altri due, per fissare linee guida comuni per tutto il nord Italia leghista, io penso a Hailey.
http://www.fanpage.it/la-bambina-di-9-anni-che-costruire-case-per-i-senzatetto/
Hailey ha nove anni e ha fatto dell’aiuto agli altri – in particolare ai poveri e ai senza tetto – la sua ragione di vita, della sua piccola vita. Il suo primo incontro con un senza tetto le è stato “fatale”: prima ha convinto la madre a comprare per lui un pasto caldo, poi ha cominciato a riflettere sulla possibilità di creare piccole casette – calde, accoglienti – in cui poter garantire loro un posto per passare la notte.
Facendosi aiutare dai famigliari ne ha costruita una e anche il suo paese di è appassionato: l’aiutano vendendole a prezzo di favore i materiali per realizzare le piccole strutture. Chi può le da una mano.
Ecco, mentre i “potenti di turno”, dalla visione miope e dai conti facili, chiedono alle proprie Regioni di chiudere le porte ai migranti io penso alla lezione di Hailey. Alla sua maturità, al suo modo di vedere i problemi: come, cioè, qualcosa che si affronta lavorandoci sopra, e non arroccandosi in posizioni insostenibili.
Penso alla lezione di educazione e rispetto che ci ha regalato, a nove anni, mentre qui ancora ci sentiamo importanti e “dalla parte giusta” quando pensiamo che l’unico modo per “fermare l’invasione” sia quello di chiudere la porta in faccia a chi sta attraversando un momento di difficoltà.

