30 Ottobre 2018 - di Alessia Dulbecco
Ho pensato di pubblicare alcuni articoli del blog su un tema che mi sta molto a cuore:
quali libri possono contribuire a formare il pedagogista, a seconda dei vari contesti in cui può esplicitarsi la sua professione?
Il primo “contesto” dal quale vorrei partire è quello che maggiormente mi caratterizza professionalmente. Come forse saprete, uno degli ambiti in cui ho scelto di declinare la professione pedagogica è quello relativo agli studi di genere e alla violenza di genere. Mi sono ritrovata a dovermi ritagliare uno spazio all’interno di un contesto professionale spesso caratterizzato dalla presenza di altre figure (in primis psicologi/e e assistenti sociali) per poter dare dignità al ruolo della pedagogista, sia nell’ambito delle consulenze sia in quello di studio e riflessione su questi argomenti.
Cominciamo ora una breve rassegna di libri che mi sento di consigliare a tutti i colleghi/e che decidano di collocarsi professionalmente in questo ambito.
L’elenco ovviamente non ha la pretesa di essere esaustivo ed è in costante aggiornamento. Cominciamo?
Le basi
Come prima cosa segnalo i volumi che costituiscono a mio giudizio una solida base da cui partire per cominciare a inquadrare il fenomeno.
Si tratta di un libro datato (la prima pubblicazione è del 2000) e di volta in volta rinnovato. Affronta in maniera approfondita il tema della violenza di genere e rappresenta un buon strumento per chi vuole formarsi professionalmente.
Un testo che contiene più voci, appunto, proprio perché scritto da professioniste provenienti da ambiti diversi. A mio parere il punto di forza è la capacità di problematizzare le competenze che le professionalità educative devono acquisire per lavorare a fianco delle donne (e dei loro figli/e) che hanno subito violenza.
Un altro volume indispensabile per comprendere i meccanismi che legittimano e definiscono la violenza.
Un altro utile strumento di lavoro, pensato per chi vuole avvicinarsi alle tematiche inerenti la violenza di genere mappando il linguaggio che la contraddistingue.
A mio giudizio un altro testo indispensabile che illustra come il nostro lessico contribuisca a mantenere e creare una cultura sessista, xenofoba e razzista.
Il tema del corpo
Due libri, entrambi a cura della Prof. Ulivieri, ordinaria di pedagogia generale e sociale all’Università di Firenze. Entrambi hanno lo scopo di individuare i fattori sociali, educativi e culturali che portano a considerare il corpo femminile come oggetto, pertanto come elemento disponibile alla violenza maschile.
Un altro testo significativo di una scrittrice britannica sulla mercificazione del corpo femminile nella sessualità, nel capitale di genere, nel lavoro domestico.
Educazione e stereotipi
Due testi, scritti a distanza di quasi 40 anni. Nel primo, l’autrice indagava i condizionamenti culturali che definivano la disparità di trattamento tra maschi e femmine. E negli anni 2000, cosa è cambiato?
Un altro volume importantissimo, una ricerca finalizzata ad individuare il sessismo che si nasconde (nemmeno troppo, mi verrebbe da dire) nei libri di testo in particolare delle elementari.
Un altro volume significativo, che indaga sulla discriminazione di genere e su quella anagrafica.
I progetti educativi
Due libri interessanti, per lavorare in chiave educativa sulla violenza di genere e sulla sua prevenzione.
Un altro testo utile per decifrare il linguaggio televisivo ed osservarlo così in maniera critica. Contiene anche esercizi da utilizzare con ragazzi/e e adulti/e allo scopo di riflettere meglio sulle modalità televisive e comunicative che legittimano certe modalità di intendere il ruolo femminile.
L’attenzione ai media
Senza i lavori della Zanardo sul ruolo dei media nella legittimazione della violenza di genere, molti movimenti forse non sarebbero nati e non avrebbero acquisito quella valenza che oggi hanno. Due testi che non si possono non conoscere. Il secondo contiene alcuni “esercizi” pratici ricavati dallo strumento “nuovi occhi per la tv” realizzato dalla stessa Zanardo e portato nelle scuole, per riflettere criticamente sulle immagini televisive e sull’immaginario che veicolano.
Un altro testo divulgativo, semplice nella lettura ma dai contenuti profondi. Un saggio per capire perché l’Italia dei primi anni 2000 (ma anche di oggi) offende le donne.
I contenuti giuridici
Due testi importanti, uno (quello di Sorgato) più divulgativo, l’altro più tecnico, per capire cosa prevede la legge di fronte al reato della violenza domestica, ma non solo.
Un volume completamente dedicato allo stalking. Le caratteristiche di personalità di chi lo agisce, alcune testimonianze, il punto di vista legale.
Il punto di vista maschile
Cento aforismi con cui l’autore si pone domande sull’universo maschile e sulla confusione che oggi lo caratterizza in termini identitari.
un testo importante, quello di Gasparrini, per capire come educare gli uomini a “disertare il patriarcato”.
Una storia, un romanzo. Perché anche i romanzi possono fornire importanti spunti alla propria formazione personale. La vicenda di un uomo violento e il racconto del suo cammino per riconoscerla e porvi rimedio.
Un altro testo significativo, dello stesso autore, in cui si affronta il processo di cambiamento dell’uomo maltrattante nella sua dimensione psicologica ed educativa.
Testimonianze
Due volumi diversi ma interessanti. Quello di Brilli e Guidieri contiene alcune interviste a donne che hanno vissuto sulla loro pelle la violenza domestica.
Quello di Olga Ricci racconta, sotto pseudonimo, la vicenda personale di una donna che ha dovuto subire pesanti molestie sul luogo di lavoro. Un argomento di cui ancora poco si discute all’interno del macro contenitore della violenza di genere.
Violenza assistita e orfani speciali
Forse l’aspetto più odioso di tutta la violenza di genere.
La ricerca di Baldry che ha permesso per la prima volta di guardare da vicino nella vita dei cosiddetti “orfani speciali”, coloro che rimangono orfani perché il proprio padre ha ucciso la madre.
Il tema della violenza assistita, in tutte le sue ripercussioni sociali, psicologiche ed educative.