#2. Di Pedagogia e Fotografia. Nessi possibili.

14 Dicembre 2015 - di Alessia Dulbecco

Prosegue la riflessione tra fotografia e pedagogia con l’analisi di un altro volume in grado, come il precedente di Nan Golding, di affrontare simultaneamente il tema del fotografico, del pedagogico e delle riflessioni di genere.

Si tratta del volume di una fotografa italiana, Alessia Bernardini, intitolato Becaming Simone. Attraverso molte immagini e poche, sintetiche ma importanti parole racconta la storia della transizione F to M del suo vicino di casa. Nato in un corpo di donna, ha deciso  -all’età di cinquant’anni – di sottoporsi alle operazioni necessarie per diventare ciò che – in realtà – si era sempre sentito: un uomo.

La fotografia diventa, ancora una volta, una lente privilegiata per riflettere attorno alla vita di Simone e alla sua formazione:

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Le immagini del passato si intervallano a quelle scattate dalla fotografa e la scelta grafica non avviene a caso: una doppia rilegatura che permette alle pagine di “scorrere”, una sopra l’altra, come una sorta di mosaico scomposto.

Assomiglia quasi ad un romanzo di formazione, quello di Bernardini. Sono le fotografie e non le parole a dettare il ritmo: a volte scendono in profondità, a volte rimangono in superficie. La fotografia come lente di ingrandimento per analizzare la vita e la formazione (becoming) di Simone. Una scelta fatta solo ed esclusivamente per sé, come ci ricorda nelle poche parole che accompagnano le immagini.

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E’ una storia di sacrifici e conquiste, quella raccontata in prima persona da Simone. E’ fatta di emozioni – come quelle che lui stesso prova davanti ai nuovi documenti, o alla fisicità che cambia sotto l’impulso delle cure ormonali – e le fotografie le documentano tutte. Il volume avrebbe la sua forza anche senza le frasi riportate, tratte dalle tante conversazioni che fotografa ha intrattenuto con lui. La forza di queste immagini non hanno bisogno di didascalie. Ciò che illustrano è il potenziale formativo che si cela dentro ogni persona.

Ancora una volta la fotografia come lente di ingrandimento, strumento di indagine e di riflessione attorno alle tematiche di genere.

 

 

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